Spesso l'intelligenza artificiale (o IA) compare nei film e nei libri come uno strumento misterioso ed estremamente intelligente. Alcuni la trovano spaventosa, una sorta di forza imponente e generalmente rappresentata sotto una luce negativa, che assume il controllo ed elimina posti di lavoro. L'IA non è uno strumento magico, ma è un valido alleato dei team HR e dei dipendenti come noi!
L'IA è una cassetta degli attrezzi contenente tecnologie incredibili che aiutano a compiere delle scelte. Esegue i nostri ordini e lo fa bene. Può addirittura occuparsi di attività noiose o ripetitive oppure analizzare un'enorme quantità di dati più rapidamente. Consente anche di migliorare i processi del reparto HR.
In questo articolo, analizzeremo che cos'è l'IA, come sfruttarla nell'ambito delle risorse umane e gli aspetti fondamentali da tenere in considerazione quando la si utilizza.
Comprendere l'IA: non è fantascienza!
Il funzionamento dell'IA dipende da computer che imitano i processi del pensiero umano. L'intelligenza artificiale è in grado di imparare rapidamente e di riconoscere oggetti o schemi all'interno di un'enorme quantità di informazioni. Ad esempio, può aiutare i responsabili HR a trovare il candidato ideale per un ruolo analizzando i CV o suggerendo opportunità di formazione personalizzate a seconda delle skill dei dipendenti. È come collaborare con un assistente molto intelligente!
Alcune persone però temono ancora che l'IA prenda il sopravvento o che compia delle scelte inique. La verità è che l'intelligenza artificiale è solo uno strumento: non è in grado di capire cose come i comportamenti o le motivazioni. È fondamentale ricordarsi che l'IA non può sostituire le interazioni e le decisioni umane e che il suo scopo è quello di aiutarci, non di controllarci.
I superpoteri dell'IA per le risorse umane:
L'IA vanta degli incredibili superpoteri in grado di rivoluzionare le procedure delle risorse umane. Diamo un'occhiata:
- Ricerca dei candidati e recruiting: l'IA può aiutare i responsabili HR a cercare le persone più qualificate passando in rassegna e analizzando i curricula in tutta rapidità. È come avere un talent scout personale capace di individuare il candidato ideale per un determinato ruolo.
- Esperienze di onboarding personalizzate: l'IA può creare esperienze di onboarding personalizzate per i neoassunti, fornendo loro tutte le informazioni necessarie, come materiali di formazione e presentazioni dei membri del team. È come avere una guida cordiale che li aiuta a integrarsi facilmente.
- Skill potenziate: l'IA può suggerire ai dipendenti opportunità personalizzate di formazione e di crescita sulla base delle skill che possiedono e dei loro obiettivi professionali. È come avere un coach personale che sa esattamente cosa serve per migliorare un percorso lavorativo.
- Collaborazione e supporto: i chatbot basati su IA possono rispondere alle domande dei dipendenti e fornire l'assistenza necessaria. È come avere un amico dalle mille risorse sempre pronto ad aiutare.
- Prospettive di carriera: l'IA può consigliare progetti o ruoli interessanti all'interno dell'azienda, in linea con le skill e le aspirazioni dei dipendenti. Può persino suggerire corsi di formazione che li aiutino ad acquisire nuove competenze. È come avere un consulente di orientamento professionale che conosce i sogni del singolo individuo e fornisce gli strumenti per realizzarli.
La presenza umana: l'IA non può fare tutto da sola
Anche se l'IA è uno strumento fantastico, non può sostituire la potenza dell'interazione e del buon senso umani. Ci sono alcune cose che solo gli esseri umani sanno fare, come comprendere le emozioni, le motivazioni e le soft skill. Perciò, se da un lato l'IA può rendere le nostre vite lavorative più semplici ed efficienti, dall'altro è fondamentale ricordare che la capacità umana di relazionarsi e di comprendere rimane essenziale.
Capire veramente l'altro, confrontarsi, provare empatia e offrire aiuto sono gli elementi che consentono di creare relazioni solide e di fare progredire le nostre organizzazioni. Assieme, è possibile trovare l'equilibrio perfetto e creare dei luoghi di lavoro in cui la tecnologia e le caratteristiche umane migliori si fondono e prosperano.
Arginare le reazioni negative all'IA
A volte l'IA non gode di una buona reputazione, ma è giunto il momento di fare chiarezza. La fiducia è fondamentale!
In ambito HR, l'IA genera reazioni contrastanti e molta diffidenza. Diversi studi condotti in vari paesi rivelano che, sebbene in molti considerino l'IA una minaccia, questa tecnologia viene anche vista come un possibile strumento di miglioramento e di competitività. Questa ambivalenza vale anche per il settore delle risorse umane.
L'IA viene accolta positivamente quando aiuta i dipendenti nelle attività quotidiane e migliora le loro condizioni lavorative. Tuttavia, perde il suo fascino quando viene impiegata per controllare o valutare.
Le reazioni suscitate dall'IA variano a seconda del paese e dipendono da fattori come il livello di libertà o di autorità della specifica nazione e il ruolo dei manager. Anche i gruppi sociali hanno un certo peso: gli operai e gli impiegati sono tendenzialmente più cauti con queste tecnologie rispetto ai dirigenti e alle persone che hanno una maggiore dimestichezza con gli strumenti digitali.
Gli strumenti di IA verranno accettati senza riserve solo se risulteranno intellegibili e se il loro funzionamento verrà spiegato chiaramente. Comprensione e trasparenza possono generare la fiducia necessaria per adottare queste tecnologie su larga scala, soprattutto nei processi HR.
Promuovere la fiducia nell'IA: trasparenza e collaborazione nelle risorse umane
L'IA può essere vista come una misteriosa scatola nera che genera risultati senza spiegazioni, il che crea un sentimento di diffidenza. Per scongiurare questa eventualità, gli algoritmi devono essere trasparenti e comprensibili.
La trasparenza parte dall'istruzione e dalla formazione. Tutte le parti coinvolte devono capire come funziona l'IA e quali sono i suoi scopi. È anche essenziale fare chiarezza sui dati utilizzati e su come sono strutturati, così come sui rischi di bias e su come affrontarli. Il GDPR impone che le comunicazioni relative ai processi decisionali automatizzati e al relativo impatto siano trasparenti.
Nell'ambito delle risorse umane, è necessario che i responsabili HR collaborino con i partner sociali per risolvere questi problemi. L'IA può mettere alla prova le regole esistenti e richiedere nuovi approcci. Per esempio, è importante conoscere i criteri su cui si basa l'algoritmo per consigliare contenuti di formazione per i dipendenti. Analizzare e mettere in discussione le regole periodicamente, e agire per risolvere i problemi, garantisce un approccio efficace.
Promuovendo la trasparenza e la collaborazione, le risorse umane possono infondere fiducia nell'IA e utilizzarla responsabilmente per migliorare le prassi HR.
Principi fondamentali da rispettare
Affinché le persone si fidino dell'IA, la CNIL (la commissione nazionale francese che si occupa della tutela dei dati) ha stabilito i principi base fondamentali per il buon funzionamento dell'IA e per la protezione dei dati personali:
- Lealtà significa che gli algoritmi devono comportare dei vantaggi anche per chi li utilizza, che si tratti di manager, funzioni HR o dipendenti.
- Riflessività, vigilanza e una visione retrospettiva sono necessarie per tenere sotto controllo gli algoritmi, modificarli ed, eventualmente, cancellarli.
- L'intelligibilità e la trasparenza del codice non sono sufficienti. Chi non è esperto deve comprendere la logica dell'algoritmo, cosa consente di fare e a cosa serve.
- Responsabilità significa sapere chi è in capo all'algoritmo e chi può modificarlo in modo da mantenerne il controllo.
IA e HR: una squadra imbattibile
IA e HR lavorano assieme come una squadra invincibile, rendendo il lavoro efficace ed efficiente. L'IA è uno strumento essenziale che permette alle risorse umane di migliorare la propria efficienza e produttività e che offre ai dipendenti preziose funzionalità, soprattutto per quanto riguarda il percorso di carriera e la gestione.
È importante ricordare che l'IA è uno strumento volto ad aiutarci, e non a controllarci. Accogliendo l'intelligenza artificiale, coltivando la fiducia e combinando il tutto con le doti uniche degli esseri umani, possiamo dare vita a un'alleanza strepitosa che faccia emergere il meglio di entrambi.
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