È stato un anno eccezionale per l'intelligenza artificiale, con progressi repentini che hanno portato nuove opportunità e sfide in tutto il mondo del lavoro. Mentre l'AI continua ad avanzare a ritmi serrati, è facile guardare al futuro, ma è altrettanto importante voltarsi all'indietro e riflettere su quanto la tecnologia si sia evoluta negli ultimi dodici mesi.
Nelle scorse settimane Marc Ramos, Chief Learning Officer di Cornerstone, e Meredith Wellard, VP Group Talent Acquisition, Learning and Growth di DHL, hanno partecipato a un webinar dal titolo "AI in Learning: Reflecting on 2023 and Beyond". In un dibattito aperto moderato da Claire Doody, i tre esperti hanno discusso dei rapidi progressi dell'AI nell'ultimo anno, analizzato come la tecnologia stia incidendo sulla leadership nel comparto HR e immaginato come l'intelligenza artificiale potrebbe continuare a trasformare la formazione in futuro. Ecco una sintesi dei concetti chiave espressi dai tre esperti.
L'AI è ancora nella fase adolescenziale
Nonostante la velocità di adozione, è importante sottolineare come l'intelligenza artificiale stia ancora muovendo i primi passi. Come ha osservato Marc Ramos nel webinar, "l'AI attuale è la peggiore che vi capiterà mai di utilizzare". Tuttavia sarebbe sbagliato liquidare l'intelligenza artificiale nella sua versione attuale. Marc ha aggiunto che, pur essendo prematuro parlare di "perfezione", trascurare il fenomeno dell'AI impedirebbe di sfruttare un'ampia gamma di possibilità che possono incidere positivamente sull'attività di un'impresa.
L'AI non è un concetto nuovo, si tratta di una tecnologia che costituisce il fulcro dell'attività di Cornerstone da oltre un decennio. La novità, come ha osservato Meredith, è il modo in cui l'AI "sta ora generando contenuti e dati in modo pertinente, con ulteriori personalizzazioni che offrono alle persone esperienze più rilevanti che mai".
Superare le barriere linguistiche con l'AI
Il dibattito si è poi spostato sui casi d'uso dell'intelligenza artificiale. Meredith ha sottolineato come, sfruttando la tecnologia, sia possibile migliorare notevolmente il processo di localizzazione: "Impiegavamo tre mesi per localizzare la documentazione, ora bastano 25 minuti".
La capacità di tradurre a velocità vertiginose è un concetto consolidato, ma i tre esperti hanno evidenziato come l'AI sia ormai in grado di gestire anche le sfumature per localizzare la documentazione destinata a diverse aree geografiche. Meredith ha aggiunto: "Oltre alla lingua, bisogna considerare le immagini, le storie e il giusto tono, per far sentire importanti i dipendenti. L'AI generativa ha portato miglioramenti notevoli sotto questo aspetto".
Le piattaforme di AI generativa come ChatGPT con funzionalità quali generazione di testi, creazione di immagini e trascrizione dal parlato al testo aumentano l'accessibilità dei materiali di formazione offrendo contenuti localizzati in tempi più rapidi rispetto al passato.
Riconoscere i pregiudizi di dati ed esseri umani
Il tema del pregiudizio inconscio nei sistemi di intelligenza artificiale è ricorrente nel dibattito sull'uso della tecnologia, ma Marc e Meredith hanno tenuto a sottolineare che si tratta di un problema legato in pari misura all'essere umano e ai dati. Come ha spiegato Marc, è fondamentale "riconoscere che le sorgenti di dati sono state alimentate da esseri umani" e che è essenziale "non accettare mai la prima risposta come verità assoluta". Un'AI gestita correttamente non ha più pregiudizi innati di quelli delle persone che l'hanno creata e dei dati su cui si basa.
Supponiamo che l'obiettivo finale sia avere un'intelligenza artificiale moralmente consapevole e in grado di capire il contesto della situazione. In tal caso, osserva Meredith, le organizzazioni devono essere "aperte e trasparenti e accettare il fatto che ci siano margini di crescita, per cui non occorre avere paura".
L'AI come strumento per migliorare la formazione
Il webinar ha chiarito come Marc e Meredith siano convinti che l'AI ha cambiato il modo di lavorare dei responsabili HR e completamente modificato le modalità con cui supportano l'organizzazione. Come ha sottolineato Meredith, "le risorse umane stanno vivendo un nuovo Rinascimento. Per ogni problematica relativa ai talenti, l'AI offre una soluzione, che si tratti di accelerare il time-to-market, intervenire più velocemente sui talenti o avere maggiore visibilità su dati che sono sempre stati disponibili ma finora inaccessibili".
Nella tavola rotonda si è discusso di come l'AI rappresenti un grande cambiamento per i responsabili, poiché aumenta il livello di trasparenza, personalizzazione e visibilità verso la forza lavoro. Marc ha aggiunto che i prodotti basati sull'intelligenza artificiale come Opportunity Marketplace di Cornerstone "aumentano la trasparenza e il riconoscimento delle competenze, aiutando i dipendenti a individuare opportunità di cui non erano finora a conoscenza e migliorando il dialogo fra datore di lavoro e dipendente". È sempre più chiaro che la forza lavoro chiede una guida più attenta e maggiore visibilità sulle opportunità di carriera. L'AI può contribuire a migliorare il dialogo fra datore di lavoro e dipendente.
La dicotomia tra paura e opportunità
L'AI continuerà a dominare il dibattito e dividere gli schieramenti, ma Marc e Meredith restano ottimisti sul fatto che questa tecnologia rappresenti un'opportunità molto più che una minaccia. "Come ogni grande cambiamento, può spaventare", osserva Meredith, "ma dobbiamo accompagnare le persone attraverso questo cambiamento e mostrare loro come l'AI possa essere utile alle loro esigenze".
Davanti a una tecnologia così nuova, Marc sottolinea che è normale sentirsi un po' smarriti: "È come un pendolo che oscilla fra la paura di perdere il lavoro e l'entusiasmo per l'impatto che l'AI può avere. Il pendolo tende progressivamente a stabilizzarsi nel mezzo quando sempre più persone cominciano a comprendere gli aspetti pratici della tecnologia".
I responsabili HR devono mantenere una visione equilibrata e ponderata mentre l'AI continua la sua rapida ascesa. Invece di reagire con frenesia o paura, i responsabili della formazione devono analizzare le possibilità in modo pragmatico, governare dati e sistemi in modo etico e concentrarsi sull'impatto concreto dell'AI sull'attività dell'impresa.
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