Vi siete chiesti come mai quando nei film gli alieni arrivano sulla terra non dicono mai “Portami dal tuo manager!”? Manager e leader non sono forse sinonimi? A rigor di logica, se il mio capo dirige l’ufficio in cui lavoro – ne è, dunque, il manager - è anche il mio leader. In una situazione ideale, infatti, i manager sono leader. Ma non sempre ciò avviene. Ecco, dunque, qui di seguito cinque aspetti che fanno la differenza tra un semplice manager e un vero leader.
1) I manager gestiscono il presente, i leader guardano al futuro
I manager sono concentrati sul completare il lavoro che c’è da fare oggi. Nulla da dire, il lavoro deve essere finito. Ma il leader guarda al quadro generale, è quello che fa le domande più difficili. In che modo questa attività ci porta a raggiungere gli obiettivi trimestrali? Come si inquadra nei piani generali dell’azienda? Come contribuisce a preparare le persone ad affrontare i futuri obiettivi di carriera? Queste sono le domande che un vero leader si pone continuamente.
2) I manager controllano le persone o le attività, i leader apportano un contributo reale
Ci sono manager che gestiscono persone e manager che gestiscono progetti e ciascuno ha precise responsabilità. Talvolta, il leader non ha titoli roboanti, ma è semplicemente la persona a cui tutti si rivolgono per essere guidati, per avere consigli e che partecipa attivamente e concretamente alla risoluzione dei problemi e al raggiungimento degli obiettivi. Questa persona ha leadership e gli altri la seguono in modo naturale. È il tipo di persona da tenere d’occhio e promuovere a ruoli manageriali.
3) I manager dicono alle persone cosa fare, i leader guidano le persone verso il successo
Se siete uno di quei manager da checklist allora, probabilmente, non siete un leader. Le liste di cose da fare non sono un male in sè. Ma se tutto quel che fate è dire alle persone di mettere una spunta alla lista, questa non è leadership. Un leader ispira e aiuta gli altri ad avere successo e questo, talvolta, comporta fare delle cose; altre volte significa, invece, semplicemente lasciare che le cose evolvano per conto loro.
4) I manager stabiliscono direttive per ogni attività, i leader sono disposti a cedere il controllo
Talvolta, quando un riporto diretto diviene troppo bravo, può mettere in crisi il manager. I leader, invece, gioiscono e capiscono che quella persona è pronta per maggiori responsabilità e una possibile promozione. I manager possono essere tentati di mantenere attività e progetti sotto controllo. I leader capiscono quando qualcuno è pronto per nuove responsabilità e ne sono fieri.
5) I manager si preoccupano dei numeri, i leader delle persone
I numeri sono importanti e chiunque affermi il contrario è poco realista. Ma non sono l’unica cosa che conta. È probabile che il manager possa rivolgersi, rimproverandolo, al dipendente che non riesce a tenere il passo, mentre il leader gli chiederà se ha dei problemi e cercherà di offrire una soluzione. Ovviamente sia il leader sia il manager potranno, a un certo punto, essere costretti a licenziare una persona che proprio non è adatta a ricoprire il ruolo che le è stato riconosciuto in precedenza, ma il leader cercherà prima di risolvere il problema. Risolvere un problema è spesso un compito assai più complesso che licenziare una persona. Ignorare il problema non lo fa scomparire e probabilmente quest’atteggiamento spingerà le persone migliori ad andarsene. I manager si concentrano sul centrare gli obiettivi, i leader guardano se il team è solido e si assicurano che non vi siano problematiche nascoste sotto la superficie pronte ad affiorare.
Se siete a capo di un progetto o di un gruppo di persone fermatevi a pensare a come vi comportate. State agendo come un manager o come un leader? Beh, in ogni caso cercate sempre di fare del vostro meglio per essere un vero leader!
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